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Runner 4 Rouge @ MCM 2019

Nel 2019 Emme Rouge ha partecipato alla Europe Assistance Relay Marathon con 13 Staffette e alla Generali Milano Marathon con 6 maratoneti, 4 uomini e 2 donne.

Un grandissimo grazie ai runner4rouge.

Con la vostra tenacia sostenete la lotta al melanoma.

Pubblichiamo la classifica delle nostre squadre a questo link MCM-Classifiche-2019

Potete trovare le foto della Maratona sulla nostra pagina Facebook a questo link facebook Emme Rouge @ MCM 2019

Weekend in bici nel Parco del Ticino

 

PEDALA PIÙ VELOCE DEL MELANOMA NELL’ANELLO VERDE AZZURRO

 

25 – 26 MAGGIO 2019

INVITO LIMITATO A 21 PARTECIPANTI CHE RACCOLGANO TRA I LORO AMICI DONAZIONI PER ALMENO 300 EURO PER LA LOTTA AL MELANOMA

Il percorso “Anello Verde Azzurro”, di circa 135 km, unisce Milano con il Lago Maggiore, attraversando le aree naturali del Parco del Ticino, del Parco delle Groane e del Parco Agricolo Sud Milano, nuclei storici e suggestivi paesaggi rurali. Il percorso transita sulle strade alzaie del Naviglio Grande, del Canale Villoresi, del Canale Industriale e del Canale derivatore Vie d’Acqua Expo 2015.
Vedi il percorso a questo link varcovilloresi.movimentolento.it.

SOGGIORNO ALL’OSTELLO DEL PANPERDUTO: Pernottamento del 25 maggio 2019
Biancheria
wi-fi gratuita
Colazione a buffet del giorno 26 maggio 2019 ( dalle 7,30 alle 9,00)
Cena a km zero del 25 maggio (primo, secondo, dolce, caffè, acqua, pane e vino)
Ogni camera è dotata di servizi igienici con doccia, riscaldamento o aria condizionata.
Le camere sono da 2,3 e 4 letti.
Non si garantisce la scelta della camera che potrà essere condivisa.

VISITA GUIDATA DI 90 MINUTI PER SCOPRIRE IL PANPERDUTO
Gioiello d’idraulica industriale, il Panperduto rappresenta un grande patrimonio culturale, storico, ambientale del territorio. Durante questo tour comprendente il complesso idrico della Diga e dell’Opera di Presa del Panperduto, fino al Museo delle Acque Italo Svizzere, dove una grande mappa del territorio illustrerà l’origine,la storia e la complessità strutturale e funzionale del bacino idraulico italo-svizzero del Ticino.
La visita sarà accompagnata da una guida.
L’itinerario di visita è un percorso obbligato della durata di circa 90 minuti.
Il percorso, facile, si sviluppa lungo l’alzaia dei canali e i sentieri dell’Isola di Confurto.

PROGRAMMA
Punto di ritrovo presso la Chiesetta di San Cristoforo sul Naviglio grande. Facilità di parcheggio nelle vicinanze.

Giorno 1 (60 km): partenza lungo il Naviglio Grande in direzione Abbiategrasso. Si prosegue verso Bernate Ticino con sosta per pranzo a Robecchetto sul Naviglio (40 km dalla partenza). Altra sosta presso la Chiesetta di Nosate fino a raggiungere la Diga del Panperduto.

Giorno 2 (70 km): da Panperduto si percorrerà lo sterrato lungo il Canale Villoresi per giungere dopo 12 km a Tornavento con la sua terrazza panoramica. Seguendo il Villoresi si arriverà a Garbagnate Milanese dove si potrà pranzare. Si abbandonerà il Canale per dirigersi verso sud. Superata la zona di Rho, si attraverserà il Bosco in Città e il Parco delle Cave per ritornare al punto di partenza.

QUOTA
Per il pacchetto completo con guida, pernottamento, colazione, cena a km zero, visita guidata a Panperduto e due magliette tecniche Emme Rouge

100 euro a testa da versare entro il 3 marzo 2019 + raccolta fondi di minimo 300 euro per partecipante a sostegno della Onlus Emme Rouge, da versare entro il 30 aprile tramite una raccolta fondi fra gli amici che vorranno sostenere il vostro impegno.

Per usufruire dei benefici fiscali della donazione occorre un pagamento tracciabile effettuato:

  • con bonifico a Emme Rouge IBAN IT84W0311101665000000004768
  • con assegno intestato a Emme Rouge Onlus
  • con donazione online (Paypal o carta di credito) alla pagina emmerouge.org/donazioni

Vi ricordiamo che potete contribuire alla raccolta fondi diventando fundraiser di Emme Rouge sul portale crowdfunding Retedeldono.

Per maggiori informazioni: 342 1260126 o 335 6270083

Pubblicazione importi ricevuti con 5×1000

Al fine di ottemperare agli adempimenti di trasparenza e pubblicità introdotti dalla Legge 4 agosto 2017 n.124, art 1 commi 125-129, forniamo le seguenti informazioni:
Denominazione ricevente Comitato Emme Rouge in ricordo di Mara Nahum
Codice fiscale ricevente 97598670152
Soggetto erogante Cinque per mille
Importo € 10.103,75
Data di incasso 16 agosto 2018
Causale cinque per mille anno 2016 2015

Studio prospettico su diagnosi istopatologica ed outcome di tumori spitzoidi atipici e proliferazioni melanocitarie ambigue nell’ambito di un archivio di vetrini digitali promosso da Intergruppo Melanoma Italiano (IMI)

Proponente: Prof. Daniela Massi
Coordinatore di Area Anatomia Patologica, IMI
Professore Associato, Università degli Studi di Firenze
Direttore, SOD Istologia Patologica e Diagnostica Molecolare, AOU Careggi, Firenze
Volume Editor, Classification of Skin Tumours WHO-IARC (4° Edizione, 2017)
Chair, EORTC Melanoma Pathology Group

Vincitore della borsa di studio: dr.ssa Bruna Barbosa Lima D’Agostino

Premesse

Diagnosi istopatologica di melanoma e lesioni melanocitarie ambigue
La diagnosi istopatologica delle lesioni melanocitarie (melanoma e nevi melanocitici), attualmente basata su criteri cito-architetturali ed informazioni cliniche, è indicata nella letteratura internazionale come fonte di opinioni discordanti e scarsamente riproducibile. In particolare, esiste un subset di proliferazioni melanocitarie (lesioni spitzoidi) per le quali la refertazione è poco standardizzata e la diagnostica differenziale è estremamente complessa e pone il problema della identificazione del rischio del paziente, evitando la ‘sovradiagnosi’ (falso positivo), ma soprattutto la “sottodiagnosi” di lesione ad elevato rischio evolutivo (falso negativo). Pertanto, qualora il quadro morfologico ponga dei dubbi diagnostici è auspicabile la condivisione del caso e la richiesta di una consulenza esterna o cosiddetta “second opinion”.
Consulenza esterna o cosiddetta “second opinion”
La consulenza esterna può essere richiesta dal patologo, dal clinico che ha in cura il paziente e/o dal paziente stesso. Essa comporta l’invio a distanza del/i vetrino/i ed in casi selezionati la ripetizione di indagini già effettuate e/o l’integrazione con metodiche genetico-molecolari ancillari (quali ibridazione in situ fluorescente, FISH). Il ricorso routinario (non selettivo) alla consulenza esterna per la patologia melanocitaria ha tuttavia costi non sostenibili.

Obiettivo del progetto

Il presente progetto è mirato alla creazione di una piattaforma IMI (Area Anatomia Patologica) attraverso la quale offrire ai pazienti con tumori melanocitari complessi second opinion diagnostiche e supporto con consulenze cliniche multidisciplinari al fine di minimizzare l’eterogeneità delle diagnosi e delle cure.

Inoltre, si propone la costituzione di un network di patologi IMI (con un coordinamento centrale) per la condivisione dei vetrini digitali (telepatologia). Il patologo del Centro Coordinatore manterrà la titolarità della refertazione e sarà l’interlocutore diretto dei clinici e dei pazienti. Tuttavia, la procedura intrinseca al network di telepatologia darà massima garanzia di condivisione e perciò della qualità ed accuratezza della diagnosi finale.

In ambito nazionale, la piattaforma IMI consentirà il rispetto del principio fondamentale di parità dei cittadini nella tutela della salute, offrendo ad essi condizioni diagnostiche equivalenti al livello più elevato di competenze professionali e specialistiche disponibile. Per le competenze che gli specialisti IMI rivestono nella diagnosi e nel trattamento del melanoma in Italia, la piattaforma costituirà un importante punto di riferimento e di analisi decisionale condivisa e personalizzata dei singoli casi.
Il proposto modello di gestione:
1. Utilizza qualificazioni professionali specifiche già esistenti in ambito IMI e risorse già in parte disponibili (il Centro Coordinatore dispone di un sistema di Telepatologia e di un portale web per la condivisione dei casi);
2. Offre un servizio coordinato unico in ambito nazionale;
3. Risponde alle necessità dell’utenza e sinergizza la qualificazione delle competenze che vi aderiscono;
4. Rappresenta la base operativa di un gruppo omogeneo, presupposto per una ricerca avanzata e traslazionale in collaborazione con specialisti IMI di altre Aree.
5. Consente la costituzione di un archivio con aggregazione di casi con potenziale interesse a fini didattici ed eventuale progettazione di percorsi formativi interdisciplinari ove le immagini di vetrini virtuali all’interno di Slide Seminars siano utilizzate per la discussione di casi clinici in ambito Master IMI.

Fasi realizzative del progetto

La realizzazione del progetto necessita della creazione di una infrastruttura tecnico-organizzativa dedicata ed in particolare:

1. Convenzione tra IMI e Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Centro Coordinatore)
Al fine di poter garantire la formalizzazione della consulenza (senza costi aggiuntivi per il paziente o per il clinico che ne fa richiesta) si prevede la stipula di una convenzione tra IMI e AOU Careggi (Centro Coordinatore) che preveda la revisione di 200-250 casi annui, ad un costo minimo istituzionale, da fatturare (fuori campo IVA, trattandosi di prestazioni in ambito sanitario) da AOU Careggi ad IMI, fino ad un impegno economico massimo per l’IMI di euro 20.000,00 (ventimila/00) annui, salvo acquisizione di risorse aggiuntive mirate da parte di IMI, e relativo ampliamento del numero di casi da poter sottoporre a second opinion.

2. Creazione interfaccia nella home page IMI
La richiesta di second opinion da parte del clinico o dello stesso paziente dovrà avvenire esclusivamente attraverso la home page IMI, al sito http://www.melanomaimi.it, dove sarà garantito l’accesso diretto alla modulistica necessaria per la registrazione dei dati minimi anagrafici, ai fini degli adempimenti amministrativi. In particolare, alla fine della procedura di registrazione sul sito IMI, si avrà la possibilità di stampa del modulo compilato riportante il codice progressivo IMI, che dovrà essere poi allegata alla spedizione dei preparati istopatologici da inviare al Centro Coordinatore (Resp. Prof. Daniela Massi).
Solo seguendo la suddetta procedura il caso sarà riconosciuto nell’ambito della piattaforma e quindi considerato gratuito per il richiedente e supportato dall’accordo IMI-AOU Careggi.

3. Creazione network patologi per la condivisione dei vetrini digitali
Sarà creato un network di 5 anatomo-patologi specialisti della disciplina, i quali potranno offrire la loro opinione sui preparati istopatologici digitalizzati (telepatologia), al fine di poter garantire ai pazienti – soprattutto nei casi di più difficile classificazione diagnostica – il più elevato livello di competenze professionali disponibile in Italia, attraverso la condivisione a distanza dei pareri sulla diagnosi.

4. Digitalizzazione dei preparati istopatologici ed utilizzo del portale di telepatologia
La digitalizzazione dei vetrini microscopici verrà effettuata avvalendosi del sistema D-Sight+ (Menarini Diagnostics, Firenze), ubicato presso il laboratorio di Anatomia Patologica, Dipartimento Chirurgia e Medicina Traslazionale, Università degli Studi di Firenze. Questo sistema, costituito dal microscopio digitale, dalla workstation di gestione e dall’infrastruttura di archiviazione e pubblicazione online sarà messa a disposizione dal Servizio Informatico dell’Ateneo Fiorentino (SIAF) e consentirà di scansionare l’intera superficie del preparato microscopico con elevati livelli di ingrandimento e risoluzione.
L’immagine digitale ottenuta sarà successivamente archiviata in maniera opportuna (codificata e nel rispetto delle condizioni di sicurezza e privacy), per poter poi essere reso accessibile dal network di anatomo-patologi della piattaforma a mezzo di sistemi di protezione di accesso. In particolare, l’accesso ai vetrini digitali avverrà attraverso il portale https://www.telepat.unifi.it/webdsightplus/main/index.xhtml

L’accesso ai casi sarà consentito ai patologi del network utilizzando username e password personalizzati e i vetrini virtuali potranno essere visualizzati senza la necessità di installazione di software dedicato. Sarà inoltre possibile arricchire i casi con descrizioni testuali oppure allegando file o immagini di formati diversi (.jpg; .pdf, .docx, .txt) che potranno essere scaricati e consultati durante la visualizzazione dei vetrini virtuali. In dettaglio, le descrizioni testuali specifiche di cui potranno essere corredati i vetrini virtuali potranno contenere informazioni sulle caratteristiche del tessuto incluso, sul tipo di colorazione impiegata, sui dettagli istopatologici da evidenziare, eccetera.

Nel caso emerga la necessità di condividere un singolo vetrino virtuale tra due o più patologi sarà per loro possibile utilizzare un link generato dal sistema (eventualmente condiviso via e-mail) che consentirà la visualizzazione immediata del preparato, senza la necessità di accedere con username e password al portale. Se ritenuto opportuno l’accesso diretto al vetrino virtuale potrà essere protetto da un PIN specifico.

L’equivalenza qualitativa fra le immagini del microscopio e le immagini scannerizzate è ampiamente dimostrata in letteratura. La telepatologia offre inoltre ulteriori vantaggi:
i. visualizzazione e confronto in parallelo di più vetrini sullo stesso monitor;
ii. reperimento in tempi rapidi di immagini precedenti associate allo stesso paziente o immagini comparabili da altri pazienti;
iii. teleconsulto e discussione interattiva tra più patologi anche localizzati in sedi diverse;
iv. mantenimento della qualità dell’immagine nell’arco del tempo, con migliore garanzia di durata e stabilità nel tempo delle informazioni senza il rischio di perdita o danneggiamento di materiale ‘unico’.

5. Consulenza clinica
Qualora vi sia una specifica richiesta e per casi particolarmente complessi (comprese le lesioni in età pediatrica), si prevede la possibilità di condividere il referto formulato in second opinion con consulenti clinici dell’IMI, i quali possano fornire un parere sulla gestione clinica (trattamenti chirurgici o medici, consulenza genetica, follow-up).

6. Creazione database con finalità didattiche e di ricerca
Il progetto prevede la creazione di un database centralizzato finalizzato ad attività di ricerca traslazionale e formazione in ambito di iniziative IMI.

Risorse da acquisire

In aggiunta alle risorse finanziarie che l’IMI dovrà impegnare per l’attivazione presso l’AOU Careggi del servizio di second opinion (secondo le indicazioni riportate al punto 1 del precedente capitolo), si dovrà prevedere la stipula di un contratto o borsa di studio per la gestione del sistema D-Sight+ e del database: i) digitalizzazione dei preparati microscopici, ii) pubblicazione dei vetrini digitalizzati sul portale di telepatologia dell’Università degli Studi di Firenze, iii) classificazione all’interno di un contesto specifico (progetto), iv) aggiunta delle informazioni che saranno disponibili durante la loro visualizzazione, v) creazione del database.

In fase di implementazione del progetto, potranno essere previste fondi aggiuntivi per l’acquisto di risorse hardware che possano essere utilizzate per incrementare sia lo spazio di archiviazione disponibile, vista la considerevole dimensione di ciascun vetrino virtuale, sia la capacità del sistema di sostenere la consultazione simultanea dei vetrini virtuali stessi da parte di un numero crescente di osservatori nel caso di sviluppi su attività didattico-formative.

Immunoregulatory drivers of Melanoma progression and resistance to therapy

Vincitore della borsa di studio: dr.ssa Francesca Maria Bosisio

Progetto di ricerca finanziato con i contributi 5x1000 dell’anno 2014 (dichiarazione 2015).

MARKERS IMMUNOLOGICI DI PROGRESSIONE E RESISTENZA ALLE TERAPIE NEI PAZIENTI CON DIAGNOSI DI MELANOMA

Fino a poco tempo fa lo scopo del trattamento della malattia metastatica non operabile poteva considerarsi quasi esclusivamente palliativo, dal momento che i chemioterapici a disposizione dimostravano un effetto limitato e non curativo nella maggior parte dei casi. Negli ultimi anni il progressivo affermarsi di nuovi farmaci immunomodulanti o sensibili a determinati profili genetici del tumore ha permesso di osservare dei vantaggi in termini di sopravvivenza.

Immunoterapia. E’ basata su anticorpi monoclonali diretto verso recettori presente sui linfociti e che regolano normalmente la risposta immunitaria. Il legame del l’anticorpo con il suo ligando genera un segnale negativo che viene utilizzato dalle cellule tumorali per disattivare l’attivazione immunitaria. Il legame dell’anticorpo ad una molecola specifica impedisce l’innesco del segnale negativo che si traduce in un potenziamento delle difese immunitarie. Tale immunoterapia ha ricevuto l’approvazione nel trattamento del melanoma metastatico.

Terapie a bersaglio molecolare. Nel melanoma l’attivazione costitutiva di segnali geneticamente regolati è implicata nella proliferazione, invasione e resistenza alle terapie. Nel 50% dei melanomi la mutazione attivante è a carico del gene BRAF, nel 20 % sono presenti mutazioni del gene NRAS mutualmente esclusive rispetto a quelle di BRAF.

Le mutazioni dei geni NRAS e BRAF sono state identificate con alta frequenza sia in nevi che in melanomi cutanei. Pertanto esse rappresentano eventi precoci nello sviluppo dei tumori melanocitari. L’inibizione di BRAF mutato mediante inibitori specifici ha marcati effetti antitumorali nelle linee di melanoma che presentano la mutazione BRAF.

Anche se questi nuovi agenti hanno significativamente modificato lo scenario terapeutico del melanoma metastatico, questi hanno delle limitazioni nell’efficacioa della propria azione nel tempo e ciò evidenzia la necessità di ulteriori studi. I futuri studi clinici dovranno essere tesi a migliorare l’efficacia di tali farmaci attraverso il disegno di regimi di combinazione o sequenziali sia con entrambi i farmaci sia con altri principi attivi di tipo, immunoterapico o a bersaglio molecolare.

Il trattamento del melanoma cutaneo si trova quindi a dover affrontare due urgenti necessità:
– Definire, quando questa malattia è ancora in una fase iniziale, nuovi fattori prognostici che possano predire più efficacemente il rischio di progressione clinica, rispetto ai fattori isto-patologici convenzionali che a tutt’oggi si conoscono e che non appaiono sufficienti e adeguati a questa finalità.
-Comprendere quali sono I geni più importanti che regolano il controllo rispetto alla resistenza che il tumore oppone ai più avanzati trattamenti terapeutici disponibili come l’immunoterapia e le terapia correlata al profilo genetico del melanoma.
Questi due rilevanti obiettivi sono strettamente correlati, poiché comuni processi biologici, sotto controllo degli stessi geni regolatori, contribuiscono a promuovere la formazione di metastasi del melanoma e a determinare una resistenza alle terapie.

Lo studio si propone di sviluppare algoritmi prognostici nel melanoma primitivo (quindi ancora in assenza di metastasi) basati su un’ analisi integrata della morfologia delle cellule tumorali da parte degli anatomo-patologi in modo da evidenziare quali marcatori regolano lo sviluppo e i processi di biologici delle cellule tumorali che portano verso comportamenti di maggiore aggressività.

L’altro obiettivo dello studio è quello individuare i geni immunoregolatori nel tumore primitivo e nelle metastasi e di correlare l’analisi immunologica con i meccanismi di trascrizione genetica, per poter comprendere le modalità con cui viene regolata l’azione prognostica della malattia.

Queste nuovi filoni di ricerca di anatomia patologica integrata alle analisi di biologia molecolare e genetica si propongono di proseguire l’approccio nel trattamento del melanoma, che si affianca a quelli tradizionali rappresentati dalla chirurgia, dalla radioterapia e dalla chemioterapia. L’immuno-oncologia rappresenta una forma di bioterapia: quest’ultima comprende tutti quei trattamenti che inducono modificazioni nel nostro organismo per favorire una forte reazione contro il tumore, senza distruggere direttamente le cellule malate. Le risposte cliniche possono manifestarsi anche alcuni mesi dopo l’inizio della somministrazione del farmaco immuno-oncologico, ma in genere durano più a lungo. Una progressione della malattia non implica in questi casi la necessaria rinuncia al trattamento come accade invece per i farmaci chemioterapici. Siamo quindi di fronte a un nuovo modo di valutare la terapia nei pazienti trattati.
In questa prospettiva, il nostro studio rappresenta un contributo per colmare significativi bisogni clinici insoddisfatti di salute nei pazienti con melanoma. Per questo abbiamo intrapreso un programma di sviluppo clinico-sperimentale per offrire alle terapie immuno-oncologiche le migliori condizioni per poter espletare la loro azione con l’obiettivo di modificare le aspettative di sopravvivenza e il modo in cui i pazienti affrontano e convivono con il melanoma.

Scarica i dettagli completi del progetto per maggiori informazioni Progetto Immunoregulatory drivers of Melanoma